"Man mano che ci pensava, avvertiva una sensazione di vuoto. Non ci volle ripensare un’altra volta.
Era abbastanza confusa.
Dopo pochi minuti doveva aiutare il piccolo Mattia a lavarsi. Era un bimbo di tre anni, i cui genitori erano tossicodipendenti e di conseguenza non potevano prendersi cura di lui. Il Tribunale dei minori aveva affidato Mattia alla casa famiglia dove Lucia era cresciuta.
Conosceva tutte le paure che l’angioletto avrebbe potuto provare e si era messa in testa di non abbandonare mai quel piccolino. Era diventato il motivo per cui vivere ancora in quella casa famiglia, chiamata in modo metaforico “Il nido della felicità”.
Preparò i vestiti, sapeva che si sarebbe bagnata tutta, così se ne approfittò e si infilò un paio di pantaloni della tuta, una maglietta leggera, raccolse i capelli con un nodo dietro la nuca e con un sorriso aperto chiamò Mattia.
“Amore, sei pronto per il bagnetto?”
Da dietro un caschetto di capelli ricci e biondi, spuntava un visino delicato di una pelle bianca candida.
Era il piccolo Mattia che aveva un sorriso immenso.
A Lucia piacevano i suoi occhi, le faceva tenerezza la sua vocina, provava uno sconfinato senso di impotenza nel saperlo da solo, senza il suo papà e la sua mamma.
E bruscamente le tornarono alla mente la sua immagine e il suo rimanere sola. Senza una spalla cui appoggiarsi, senza un braccio che le facesse da scudo nei momenti del bisogno.
Lei sarebbe stata sempre presente per il piccolo Mattia. Almeno fino a quando i suoi genitori non avrebbero vinto la battaglia contro la droga e avrebbero portato via il bambino da quella casa famiglia."
Da IL RITRATTO SEGRETO DELL'ANIMA
foto by tpsdave
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