I just love Charles Dickens and his
novel ”Great Expectations”
Quest’oggi voglio dedicare il mio pensiero ad un autore molto importante della scena letteraria dell’Ottocento ossia Charles Dickens.
Grande nome della vita letteraria vittoriana, Charles Dickens ha saputo interpretare al meglio le frustrazioni, la crisi economica e soprattutto le sfumature di un’intera epoca storica. Charles Dickens diventa la voce del popolo, la voce dell’ angoscia, la voce dei più poveri, la voce dei dimenticati.
Lo scrittore è un fine osservatore dei suoi tempi, mettendo in risalto le crepe di un sistema corrotto e fallimentare sottolineando l’asprezza delle condizioni di vita dei suoi personaggi. Tant’è vero che molti dei suoi eroi sono delle rappresentazioni fedelissime della società vittoriana Ottocentesca.
Come Balzac,noto esponente del Realismo francese, anche Dickens dà sfogo alla sua creatività ispirandosi all’ambiente circostante ed alla gente comune, che suda e guadagna il suo pane con molta fatica. Il mondo che dipinge Dickens è un universo della sofferenza e del malessere; è l’universo della lotta per la sopravvivenza ; è l’universo dei corrotti e della società borghese nascente e della società aristocratica decadente.
“Great Expectations” è un romanzo narrato in prima persona. La voce narrante è quella di Pip, personaggio centrale dell’intero romanzo .Il piccolo Pip è orfano ed è costretto a vivere con la sorella maggiore. Un giorno prima di Natale, Pip aiuta due detenuti a scappare; Pip in preda alla paura viene costretto ad assistere Abel Magwitch, uno degli evasi . Ma pochi giorni dopo, i carcerati vengono presi e il ricordo di quei momenti accompagna il bambino durante la sua infanzia.
La trama sorprende la crescita di Pip al quale gli si presenta la curiosa opportunità di diventare il compagno di giochi di una bellissima ragazza, Estella, una giovane allevata da Miss Havisham , una nobildonna.
La vita di Pip cambia quando gli viene notificato di essere il fortunato erede di un lascito di nota importanza. Le sue grandi speranze cominciano a concretizzarsi. Pip comincia a sognare. Gli occhi di Estella lo seguono. Ma la ragazza già cresciuta , diventa un’ affascinante giovane donna che sposerà un uomo violento.
“Grandi Speranze” è un romanzo di formazione in quanto segue il percorso, la vita, la crescita e la trasformazione di Pip dall’infanzia fino ai suoi trentacinque anni. Pip è colui che crescendo deve cambiare vita grazie alla fortuna lasciatagli.
Magwitch è colui che vuole cambiare faccia, vuole cambiare nome, vuole ricambiare Pip. L’imponente lascito del quale usufruisce Pip non è altro che la fortuna accumulata da Magwitch durante la sua deportazione in Australia. In questo modo il carcerato vuole mostrare riconoscenza a Pip per il gesto che in passato il bambino aveva fatto.
Pip lascia la casa dello zio e si trasferisce a Londra. Ma le sue grandi speranze saranno vanificate. Le grandi speranze diventeranno speranze svanite nel fumo. Il contatto con la dura realtà e la verità costringeranno Pip a rivalutare tutta la sua percezione del passato.
Così decide di dare una possibilità a Magwitch e la vicinanza tra i due mette in risalto un rapporto di affetto e riconoscenza. Magwitch morirà e la sua morte offrirà a Pip lo spunto per un’amara riflessione sulla vita.
I personaggi secondari come la sorella di Pip o Miss Havisham sono delle figure importanti per la narrazione. Miss Havisham, la madre adottiva di Estella è una figura aristocratica decadente. La sua vita è in rovina. La donna in preda alla follia incendia la sua casa e poco dopo morirà pure lei.
La sorella di Pip è vittima di un’aggressione messa in atto da Orlick. Dopo un periodo di invalidità, la sorella purtroppo morirà. Ma Pip non prova grande dolore per la scomparsa della sua sorella. Anzì il suo rapporto con il cognato è un rapporto stretto. Di fronte a Joe, Pip riesce a mostrare le sue debolezze, con Joe può parlare, con Joe si può confidare.
“Grandi speranze” dà voce ai più colpiti dalla sorte (l’orfano Pip, l’evaso Abel) e sa raccontare in maniera realista la società vittoriana.
“We are friends”, said I rising and bending over her, as she rose from the bench…”
“I took her hand in mine and went out of the ruined place…”
Il finale del romanzo propone l’incontro tra Estella e Pip, dopo undici anni di separazione. Estella è una donna vedova, Pip un adulto il cui sentimento d’amore per Estella è tramutato in un affetto quasi fraterno.
“Le ho preso la mano nella mia e siamo andati via da quel posto in rovina” è la frase che racchiude il senso dell’intera narrativa.
Charles Dickens è un degno rappresentante del Realismo e i suoi personaggi sono delle figure emblematiche di tutta l’epoca vittoriana.