
lunedì 31 ottobre 2016
Oggi continua il racconto dal titolo "Riflesso di me". Buona lettura.
"Non è difficile capire che una mocciosetta sia stata abile a far girare la testa ad un ragazzo volubile
come Mirko. Non c’è niente di scandaloso solo che il mio impegno di dedicarmi a lui per due anni
si è vanificato.
Mirko era riuscito a laurearsi in Giurisprudenza grazie alle mie insistenze ed alle mie finanze. In
quanto a sua madre, appena aveva saputo che suo figlio era incappato nelle mani di una donna
più grande di lui, aveva tagliato i rapporti con il suo adorato cucciolo.
E, di seguito, i soldi li mettevo sempre io.
Col senno del poi, dico di essere stata una cretina a non capire i vari sotterfugi che il ragazzo mi
trovava quando gli proponevo di fare una vacanza.
Mi do la colpa per non avere afferrato la sua necessità di non allontanarsi dalla città.
Capitolo chiuso. L’unica cosa che mi ha lasciata perplessa fu la sua frase che pronunciò prima di
sbattere la porta della mia casa:
“Fatti una vita! Sei una falsa giovane alla ricerca dei ragazzini. E dai, datti una mossa, pensa ad
un uomo della tua età”.
In preda alla furia di sentirmi dire queste brutte affermazioni, mi sono messa a buttargli dietro
tutti i suoi vestiti ed adesso sono in macchina, con il viso senza trucco, guardandomi nello
specchietto.
Mi guardo meglio e trovo che il mio volto senza quella maschera di cera che portavo mostra la
mia fragilità.
La mia sensibilità esce fuori solo nelle traduzioni che porto al termine. Perché nei miei lavori io
metto la mia anima. Mi immergo e non salgo mai in superficie. Rimango sotto per inebriarmi
con le parole, con le emozioni. Pronta sempre a scegliere una parola al posto di un’altra, abile
interprete delle corrispondenze linguistiche, mi sono reputata una brava e sensibile traduttrice.
Nella macchina c’è un silenzio tombale; solo il mio respiro affannato turba l’equilibrio che mi
impongo di ottenere.
“Brava Helene.” , mi incoraggio.” Sei una brava donna. Non demordere, non è colpa tua che un
idiota come Mirko sia riuscito a farti scricchiolare.”
Il mio self control acquisito durante gli anni andato a rotoli con una sola frase. Ma chi ci crede?
Di sicuro, dentro di me, anch’io mi ero fatta la stessa idea sul fallimento della mia vita.
Metto la macchina in moto, vado a vedere Silvia, la mia amica del cuore, che aveva sempre detto
la sua sul mio rapporto amoroso. Silvia non è mai stata abbindolata dallo charme di Mirko.
Adesso che ho l’intenzione di raccontarle la fine della mia storia d’amore, sicuramente mi dirà:
“Te l’avevo urlato tante volte. Questo pezzo di lecchino non fa per te”.
Dal racconto inedito "Riflesso di me" by Mihaela Ciocodeica
foto by travis wadman

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