“Ma guarda che insolenza e maniere sgarbate.”, continuava a dire.
Lucia nella sua stanza non vedeva l’ora di partire. Aspettava le prime ore del mattino. Alle sette e mezza sarebbe passato l’autobus di linea per Catania. Non sapeva come si sarebbe sbrigata con i bagagli, però si rendeva conto che poteva rinunciare ai vestiti regalati da Lucrezia. Così si mise a disfare uno dei bagagli, sistemò tutti gli abiti prestati da Lucrezia nell’armadio. E fece posto per le due tele nella valigia appena disfatta. Con tre valigie, e senza altre cose nelle mani, sarebbe stata capace di fare un solo viaggio fino all’autobus.
La mattina si affacciò finalmente, erano le sei e mezzo. Lucia si vestì, prese la sua roba e alle sette lasciò la sua stanza. Senza fare rumore, con i documenti nella borsa e i milletrecento euro in tasca, era pronta ad affacciarsi alla nuova vita, alla nuova identità.
A ventitré anni lasciò dietro di sé Il Nido della Falsità. Un ultimo sguardo prima di chiudere definitivamente con il suo passato. Si portava dietro tanta amarezza e tanta voglia di andare avanti col suo futuro.
Non vedeva l’ora di salire sul bus, di trovare la sua mamma, di dare un senso al suo dolore e alla sua vita"
Da IL RITRATTO SEGRETO DELL'ANIMA
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