giovedì 24 novembre 2016

RIFLESSO DI ME...nuove pagine...Buona lettura!

"Apro gli occhi e guardo l’orologio . Sono le otto e mezzo. Non abbiamo impegni perciò me la prendo con comodo. Mi giro per vedere come sta Marcelo. Ma sento delle voci dal salotto. Scendo dal letto, mi cambio ed esco. Marcelo si è preso la briga di chiamare il falegname e costui è già al lavoro. Rimango di stucco per la sua preoccupazione nei miei confronti. Vado a salutarli. “Buongiorno!” Marcelo mi segue in cucina e mi dice che ha tutto sotto controllo. Vuole essere lui ad occuparsi di me. Lo lascio fare, così vado in bagno, poi in cucina e preparo il caffè. Offro una tazza anche al falegname. Dopo la colazione, comincio a rivedere il testo della mia traduzione. Marcelo mi raggiunge. Leggiamo insieme con il testo originale a confronto. In caso di dubbio ritorniamo al testo in francese ed esprimiamo il nostro parere. Anche se è un lavoro già fatto e rifatto, visto e rivisto, voglio una versione impeccabile. Marcelo ogni tanto si allontana per seguire il lavoro del falegname. Io indosso le cuffie e mi isolo dal mondo. La mia porta di casa è di misure standard però io la voglio più solida, robusta e blindata in tutti i sensi. Il falegname si allontana dato che nel suo negozio si trovano delle porte che rispecchiano le richieste mie e di Marcelo. Così ce ne approfittiamo della sua assenza ed usciamo a fare la spesa. Marcelo si mette alla guida della mia macchina. Anche di sabato le strade sono caotiche. Io non vedo l’ora di ritornare alla mia traduzione. Facciamo tutto in fretta ed io sono pronta a riprendere la lettura. Marcelo si mette in cucina ai fornelli. Dopo aver finito di cucinare, Marcelo mi invita a tavola apparecchiata. Un buon profumo di tagliatelle ai funghi, un piatto gustato ed apprezzato al massimo dal mio palato. Segue un secondo a base di tonno ed insalata. Faccio finta di assaggiare il pesce, ma l’insalata la divoro. Mi scuso con Marcelo, ma il pesce non lo amo affatto. Prendiamo un caffè e già il falegname è di ritorno con i suoi attrezzi, la porta ed i collaboratori. Io rimango in cucina a togliere i piatti e tutta la confusione dal piano cottura. Poi a lavori domestici ultimati, vado a leggere altri passaggi della mia traduzione. Tutto fila liscio: lavoro, amore… Ho paura di riconoscere a voce alta la mia felicità. Il falegname finisce il suo lavoro, se ne vanno tutti, lasciando dietro una porta nuova, serratura nuova, vita nuova, professione nuova. Tutto nuovo, rimpiazzato, modificato. Come modificate ed articolate sono le mie abitudini, i miei errori, le mie paure, le mie necessità. Marcelo si sente in grado di dirmi che adesso è lui a prendersi cura di me. In un silenzio quasi irreale finiamo di correggere la traduzione. E’ il momento di iscrivermi al concorso e spedire il testo. Digito le informazioni necessarie per la partecipazione e incrocio le dita. Marcelo mi bacia; è contento per me. La visibilità del concorso indetto dall’Istituto Francese è impressionante. Grazie al patrocinio dell’istituto si potrebbero ottenere dei contratti in esclusiva per la traduzione dei grandi nomi della letteratura. E chi lo sa… un incarico presso una casa editrice con sede a Parigi non sarebbe da disdegnare. Anzi, sarebbe l’opportunità di rituffarmi nelle mie giornate di studentessa universitaria a Parigi, quando spensierata andavo all’Université de Créteil, con una borsa di studio Erasmus. Però non voglio illudermi. Nel frattempo, Marcelo attentamente controlla la nuova porta, la chiude, richiude e osserva i lavori svolti. “Vieni ,Marcelo.” Lui al suono della mia voce, si gira e mi prende tra le sue braccia. “Non voglio che rimani sola.” Lo guardo negli occhi. “Sono grande e so difendermi. Tu sei la mia vita.” Con il mio bacio voglio allontanare le preoccupazioni che nutre per me. Però dentro di me so che la presenza di Mirko potrebbe diventare un problema. Il suo tenermi d’occhio mi inquieta e l’assenza di Marcelo comincia a destabilizzarmi. Però mi godo il mio uomo, il mio amore, la mia relazione. “Ti amo, Marcelo.” “Te amo, mi amor.”, ribatte Marcelo accentuando ancor di più il suo cuore latino. “Quando devi rientrare a Madrid?”, gli chiedo con il nodo alla gola. “Lunedì devo prendere l’aereo, alle sette del mattino all’aeroporto.” Allora, penso fra me e me, il nostro destino è quello di rincorrerci tra una capitale ed un’altra, tra un volo ed un altro, pronti a fare e disfare valigie, senza una residenza fissa. Io che di sicuro andrò a trovarlo nei suoi luoghi di sosta, Parigi, Berlino, Lisbona, Madrid, Roma, Milano, Londra. Marcelo mi guarda e capisce il mio stato d’animo. “All’inizio dovremo ritagliarci dei momenti solo per noi, ma essendo sempre in giro dovremo fare in modo di poter portare avanti il nostro amore. Pazienza, lunedì sarò a Madrid, però venerdì prossimo ti aspetto a Francoforte. Devo organizzare delle trattative in vista della fiera del libro di fine ottobre. Già da adesso possiamo prenotare il biglietto d’aereo per te e per me. Così facciamo coincidere gli orari ,tu parti da Milano, io da Madrid. Vediamo pure l’albergo. Almeno prenotiamo un pacchetto completo per tutto il fine settimana.” Annuisco, sono pronta ad inseguirlo per il bene del nostro amore. “Domani comincia il mese di ottobre.” Con un po’ di nostalgia negli occhi, mi stendo vicino a lui. Ci cerchiamo, ci abbandoniamo e ci perdiamo dietro i nostri sensi. Fa tardi e non vedo l’ora di dormire, felice di tenermelo stretto per un’altra notte, un altro po’. Domenica mi porta quel pizzico di nostalgia ma cerco di celare tutto dietro il mio sorriso. Marcelo mi vuole portare per fare una passeggiata nel quadrilatero della moda a Milano. Non so che intenzioni abbia, però mi lascio trascinare dal suo entusiasmo. Sono super gasata e mi vesto con un tailleur griffato, tacchi alti, capelli sciolti sulle spalle, sorriso smagliante ;il trucco in giusta misura per contrastare un po’ della mia nostalgia." DA RIFLESSO DI ME BY MIHAELA CIOCODEICA

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