martedì 22 novembre 2016

Anche oggi prosegue il mio racconto inedito Riflesso di me con delle nuove pagine

"Io sto in silenzio. Amo le sue parole sussurrate in sordina. Marcelo mi conforta ed è pronto a ricominciare ad attaccare le vette alte della mia reputazione. Ed io contenta dell’improvviso attacco, depongo le mie armi e capitolo alla sua irriverenza. “Ti amo, Marcelo.” Anche nel passato ho detto un “ti amo” spontaneo, però non sono mai stata corrisposta. La mia percezione rispetto al “ti amo” che pronuncio a Marcelo tramuta da un momento all’altro. Si tratta di un amore con tante sfumature. Si fondono e si perdono una dentro l’altra le mie emozioni, mettendo in risalto il mio bisogno di sentirmi amata, confortata, desiderata, apprezzata, seguita. Marcelo mi porta il caffè a letto. Lo ringrazio, però è il momento di dedicarci alle faccende della giornata. Marcelo deve incontrare i responsabili dei colossi dell’editoria italiana. Deve gestire i diritti di traduzione di alcuni suoi autori. Deve trattare anche la traduzione in spagnolo di alcuni autori italiani. La R. Publishing House investe molto nella scoperta degli esordienti e ama puntare sulla creatività degli autori stranieri. Ed io, dal canto mio, devo finire la revisione della traduzione di “Germinal”. Nei giorni scorsi sul sito web dell’Istituto Francese di Milano ho notato la pubblicazione di un bando di concorso per la traduzione letteraria di un romanzo francese. Leggendo il regolamento per l’iscrizione al concorso, ho osservato che non ci sono dei vincoli troppo rigidi. Si mette a disposizione un elenco di romanzi e autori fra i quali i partecipanti devono scegliere. Nell’ultima riga ho visto Zola ed il suo” Germinal”. La scadenza del bando è il dieci ottobre. Manca poco ed io mi voglio iscrivere e partecipare. Un riconoscimento ufficiale sarebbe la giusta ricompensa per quello che scrivo, per quello che provo e che interpreto. Non sono vanitosa, lo ribadisco, però una targa per la migliore traduzione di un romanzo francese, sarebbe la mia rivincita. I criteri di valutazione includeranno tante sfumature che solo i giudici sapranno distinguere tra una traduzione fatta con il cuore e con l’anima ed una traduzione letteraria lineare, senza pathos e senza vita. Le mie prime opere tradotte, pur letterarie, pur commissionate, mi hanno soddisfatto ma non mi hanno mai fatto rimanere col fiato sospeso. Mi mancavano quella forte spinta e quella motivazione. Però adesso le cose sono cambiate, devo cominciare da capo il mio tragitto professionale. Devo concepire una strategia di marketing, devo realizzare un catalogo con tutti i titoli da me tradotti, devo mettere in mostra le collaborazioni con le big dell’editoria. Però prima devo sistemare la versione finale della mia traduzione. E’ mezzogiorno e di venerdì mi piace andare in piscina. Mi rilasso. Così decido di chiamare Marcelo ed informarlo della mia idea. “Vado in piscina, amore. Se vuoi raggiungermi, ti aspetto.” Con il rammarico nella voce, Marcelo purtroppo deve rimandare l’appuntamento. “Vediamoci verso le due al A. Restaurant.” “Va bene, vuol dire che mi immergerò nell’acqua senza di te.” “Helene, non fare sciocchezze. Sei mia, ricordati!”, con un tono serio, Marcelo mi dimostra che è geloso di me. Finisco di prepararmi ed esco di casa. Una volta arrivata in piscina, mi dedico al nuoto libero. Per un’ ora mi sono sfogata però adesso devo raggiungere il ristorante indicato da Marcelo. Perciò, velocemente, mi faccio la doccia, mi cambio, mi asciugo e sono pronta per uscire. All’ uscita mi imbatto in Mirko. Mi vuole parlare. Sapeva che il venerdì a quest’ora mi trovo in piscina e così ha deciso di infastidirmi con la sua presenza. Irrompe con un’affermazione talmente fuori che voglio tenerlo alla larga. “Ti sei trovato uno per i tuoi gusti. Ed io che ti pensavo una santa!” Rimango bloccata ,però decido di allontanarmi in fretta. Marcelo mi aspetta. E poi con quale diritto Mirko si apposta per aspettarmi, per sapere i miei movimenti? Uno strano sentore s’inculca in me. Non vorrei che ancora si mettesse a seguirmi. Marcelo ed io ci incontriamo. La prima cosa che gli dico si riferisce al mio incontro con Mirko e con il suo insulto. Marcelo ascolta attentamente e mi chiede di non allarmarmi. Alla fine mi ricompongo e siamo felici di poter trascorrere il pranzo ed il pomeriggio insieme. I nostri corpi sono incandescenti, ci studiamo e ci tocchiamo le mani in un incessante rituale. Sotto il tavolo i nostri piedi tremano. Ci cerchiamo con lo sguardo. Il silenzio nostro è fatto di mille parole, di mille colori, di mille emozioni. Il tempo si è fermato e noi siamo sospesi nel presente per vivere il nostro amore." DA RIFLESSO DI ME BY MIHAELA CIOCODEICA

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