lunedì 28 novembre 2016

Oggi vi propongo le ultime pagine del mio racconto Riflesso di me

"E’ trascorso un bel po’ prima di decidermi ad aggiornare il mio stato d’animo. Sono quasi tre mesi che faccio avanti e indietro con Marcelo. Due mesi fa sono tornata a Milano, accompagnata dal mio uomo. Abbiamo preso parte alla premiazione del concorso indetto dall’ Istituto Francese di Milano. Con grande gioia ho scoperto che la mia versione di” Germinal” era in lizza per il grande premio. Il trofeo è andato ad una difficile però sorprendente traduzione di un romanzo di André Gide; il mio si è classificato comunque secondo. La mia versione del romanzo di Zola ha destato interesse e dibattito; molti giudici apprezzavano la mia impronta narrativa, altri erano in contrasto con la scelta dell’apparato lessicale. Insomma, un vero successo per me. Marcelo guardava il mio trionfo e con grande gioia ebbe la sorpresa di vedermi salire sul palco dei premiati. Sempre in quell’occasione ho avuto la notizia che Mirko era finito agli arresti domiciliari. La mia casa era come l’avevo lasciata però non la sentivo più casa mia. Un mese dopo la premiazione sono venuta a sapere che la mia traduzione ha destato l’interesse di un colosso editoriale italiano che voleva a tutti i costi accaparrarsi l’esclusiva sul testo da me ideato. Ho firmato il contratto sotto l’attenta vigilanza di Marcelo. Adesso torno di nuovo a me e Marcelo. Abbiamo deciso di mettere radici in un posto unico, di stabilire la nostra residenza a Parigi. Parigi è il nostro primo amore, la nostra prima esperienza all’estero, tutto da soli. E dai nostri racconti ci rendiamo conto che ci accomuna la voglia di rimanere e mettere radici. Io Parigi la conosco dai tempi della mia borsa di studio Erasmus. Marcelo altrettanto. Dobbiamo scegliere una mansarda da dove poter scorgere la Senna e la Tour Eiffel. O la Notre Dame, L’Ile De La Cité, La Basilique du Sacré Coeur. Un piccolo nido dove dare un senso alla nostra vita. Un nido per stare e godere del nostro amore e della nostra tranquillità. Marcelo vuole anche lui rimanere ancorato in un solo posto, perciò ha inoltrato domanda di lavoro presso la R. Publishing House, divisione francese. La sua richiesta di cambiare sede è accettata. Stiamo progettando il nostro matrimonio. E il mio volto è sempre più rilassato. Sono felice che durante i nostri spostamenti a Madrid sono riuscita a conoscere la famiglia di Marcelo. I Duarte sono persone perbene, molto legati tra di loro. La mamma ed il papà di Marcelo mi hanno accolta con molto rispetto. Anch’io mi sono mostrata rispettosa nei loro confronti. Il fratello di Marcelo è una persona amabile; si è subito aperto con me. E’ una persona affettuosa e gentile. Tutto all’incontrario della mia famiglia. E così da due settimane siamo entrati nel nuovo anno ed ho dei propositi ben precisi da portare avanti. Voglio il matrimonio, un figlio, e magari un buon lavoro. “Volentieri!” mi risponde mentre gli rammento i miei desideri. Non rinuncio alla mia femminilità, però ho rinunciato al botulino, al troppo trucco sul viso. Non mi metto più così attillata. Preferisco la comodità elegante. Attiro ugualmente gli sguardi, il fondoschiena è rimasto sodo come prima, il seno non ha perso il suo fascino, so di aver superato il mio standard di donna snob. L’inverno a Parigi come a Milano o a Madrid. Niente di più o di meno. Solo che grazie ai nostri allenamenti, Marcelo ed io diventeremo genitori. Dopo un’intensa attività ginnica, stamani ho fatto il test di gravidanza ed è risultato positivo. Sono al settimo cielo e chiamo il mio amore. Gli comunico l’esito del test e rimane in silenzio. “Ti amo,Helene, mon amour.” “ Je t’aime pour toujours.” Sto quasi chiudendo questo bel capitolo della mia vita, questo pro memoria serve solo per portarmi alla mente dei momenti che forse potrei dimenticare altrimenti. E’ il mio modo di ricordarmi e perdonarmi. Perdonarmi per la mia superficialità nello scegliermi i compagni di vita prima di Marcelo. Perdonarmi per essermi considerata una facilona snob e perdonarmi per non essermi voluta abbastanza bene. Ma adesso il mio voler bene è immenso ed infinito, orientato verso di me, verso il mio uomo e verso la vita che mi sta crescendo dentro. Parigi innevata è uno spettacolo per gli occhi. Dalla finestra della mia mansarda punto l’orizzonte ed è un miscuglio di sfumature e speranze. Un’ultima annotazione riguarda voci che mi sono arrivate su Silvia. Il mio ex datore di lavoro con cui mi sono lasciata in termini cordiali mi ha chiamata per congratularsi con me per il mio nuovo incarico professionale. Si vede che anche da lontano suscito invidia soprattutto dopo aver messo mano su un gran pezzo di uomo come Marcelo, uomo bello e potente. E a proposito della mia relazione con Marcelo, Silvia sparge la voce che io le abbia rubato il moroso e stipulato un nuovo contratto solo grazie alle conoscenze del mio futuro marito . Meno male che la realtà è ben lontana dalle sue insidiose affermazioni e la mia vita va a gonfie vele!" THE END RIFLESSO DI ME BY MIHAELA CIOCODEICA

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