mercoledì 23 novembre 2016

Continua anche oggi il racconto Riflesso di me con altre pagine inedite...Buona lettura!

"Confido a Marcelo l’intenzione di partecipare al concorso indetto dall’ Istituto Francese di Milano. Si entusiasma alla mia idea. E’ pronto ad appoggiarmi al cento per cento. Finiamo di completare il nostro pasto. Marcelo paga e viene con me. Torniamo a casa. So che non vede l’ora di trascorrere del tempo con me. Ed anch’io muoio dalla voglia di lasciarmi abbandonare alle sue mani, di perdermi nei suoi baci e di morire dal piacere sotto il suo corpo. Marcelo va a cambiarsi ma non prima di essersi assicurato del mio stato d’animo. “Stai bene ? Ancora ci pensi all’incontro con Mirko? Ti sei spaventata?” “Tutto a posto”, dico io sapendo di mentire. La presenza di Mirko mi ha infastidita, la sua insistenza pure. Ma adesso vicino a me c’è Marcelo. Di sicuro saprà starmi nei dintorni per proteggermi. Marcelo ed io non vogliamo staccarci l’uno dall’altro. L’esplorazione reciproca è una tattica per sfiorarci, toccarci e ricominciare tutto da zero. Sembriamo due ragazzini innamorati alla follia che scoprono l’amore per la prima volta. Non penso che le esperienze passate di Marcelo siano state disastrose come le mie, però percepisco che fra noi due c’è più di una sola attrazione carnale. Così provo a provocarlo per capire l’intensità del suo sentimento. “Ti è mai capitato di sentirti così coinvolto con una donna? Io devo ammettere che sono persa per te.” Marcelo con un sorriso goliardico mi prende a sé. “No, non mi è mai capitata una donna così. E no, non ho mai vissuto una situazione così coinvolgente!” Sono felice e la felicità irradia in tutto il mio corpo. Sono una fiamma incandescente e trascino anche Marcelo nel mio fuoco d’amore per divampare insieme. E’ già sera, mi secca uscire per fare la spesa o per andare al ristorante. Così propongo a Marcelo di farci portare delle pizze. La consegna a domicilio è la più adatta in questi momenti. Marcelo vuole la capricciosa, io una margherita più crudo. Nel frattempo mi dedico a correggere le ultime pagine della mia traduzione. Il lavoro mi soddisfa. Devo riconoscere che aver rivisto i passaggi più intensi, mi ha permesso di trovare delle corrispondenze linguistiche e stilistiche di un certo impatto. Rimanere fedele al testo è stato il mio obiettivo principale. Ho solo impresso la mia nota metaforica. Tutto qui. Ed il risultato è davvero incoraggiante. Marcelo non smette di approvare le scelte dettate dal mio istinto creativo. “Complimenti, un gran bel lavoro.” Mi bacia ed è fiero di me. “Non mi resta altro che completare l’iscrizione al concorso e mandarlo. Però voglio leggere un’ultima volta il mio lavoro prima di spedirlo. E’ una misura che prendo sempre. Controllare l’ortografia, la grammatica, l’impaginazione denota cura e professionalità ed io voglio essere professionale e precisa.” Marcelo condivide il mio pensiero e domani mi aiuterà per un’ultima e finale correzione del lavoro. Il ragazzo delle consegne citofona ed io apro il portone. Prendo i soldi e pago una mancia cospicua al pizza boy. Mi affaccio alla finestra e nel buio della sera mi sembra di vedere la sagoma di un uomo che punta verso la mia casa. Fisso meglio questa figura e tra le luci delle macchine intravvedo Mirko che mi tiene d’occhio. Un brivido mi attraversa e chiudo la finestra spaventata da questo brutto risvolto. Dopo aver finito la cena mi avvicino a Marcelo e comincio a raccontargli quello che prima mi ha sconvolta. “Ma sei sicura? Perché non me l’hai detto subito?”, esplode Marcelo. “Quel ragazzino deve stare al suo posto. Tu senza di me non ci stai più.” Marcelo, preoccupato, si affaccia anche lui alla finestra, però la notte è calma e piatta come sempre. Comunque io sono decisa a cambiare la serratura di casa. Mi sentirò più tranquilla. Comunico la mia decisione a Marcelo e lui è d’accordo con me. Il suo pensiero è solo rivolto alla mia serenità. “Domani mattina contattiamo il falegname e gli chiediamo di cambiare anche la porta.” “Grazie, amore. Stanotte mi sa che vengo nella tua stanza e nel tuo letto”, accentuo la mia voglia di stargli vicina. “Dai, sei la benvenuta. Il tuo letto sentiva la mancanza della sua padrona ed io morivo dalla voglia di addormentarmi con te.” Per la prima volta mi trovo vicina a Marcelo, nel mio pigiama, nella mia routine, con il viso struccato, con i miei trentotto anni mostrati a viso aperto, con le mie labbra iniettate dal botulino, il mio volto innamorato ma anche impaurito dal domani. Lui coglie al volo la mia timidezza. Non dice niente, solo accarezza la mia testa, i miei occhi, le mie labbra, i miei capelli. E lo fa con molta delicatezza. I suoi gesti sono molto rispettosi della mia persona, della mia timidezza e delle mie paure. “Sei bellissima. Non lo dico solo per dirlo. Anche tu sei consapevole della tua presenza, del tuo bellissimo seno, del tuo fondoschiena tonificato, delle tue gambe lunghe ed affusolate, del tuo viso sensuale. Hai consapevolezza delle tue doti, solo che io ammiro di più la tua bellezza d’animo, le paure che affronti a viso aperto, l’intensità del tuo lavoro. Questo mi piace di te. Per due anni, nelle fiere dei libri alle quali partecipavamo ti vedevo sempre come una bella donna, dalla presenza statuaria. Però eri distaccata dal mondo che ti circondava. Eri algida. Il tuo sguardo mi è rimasto nella mente. Mi ero informato sul tuo conto. Sapevo che vivevi una relazione abbastanza stabile. Ma quando ho capito che Silvia sarebbe stata il mezzo per incontrarti, ho deciso di prendere quell’occasione al volo e sfruttarla al meglio. Perciò quando ho saputo della rottura con il tuo ragazzo, mi sono rallegrato perché avevo deciso che tu saresti diventata mia.” La confessione di Marcelo mi aiuta a capire il ruolo del destino nella mia vita. Fatalità volle che io quella sera avessi rotto con Mirko e avessi scoperto la falsità della mia amica. E sempre la fatalità vuole che io e Marcelo ci troviamo nel mio letto a stringerci perdutamente. La mappa del destino è un disegno strano che tratteggia dei contorni che ci portano ad incontrarci ed amarci. La mia mappa si è ispirata al richiamo del cuore ed eccomi appagata sentimentalmente. Potrei parlare ancora, però la stanchezza mi mette subito k.o." DA RIFLESSO DI ME BY MIHAELA CIOCODEICA

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