giovedì 17 novembre 2016

Non potevo mancare all'appuntamento quotidiano con i miei lettori.Ecco una nuova pagina del racconto Riflesso di me.

"Mi riprendo. “Grazie ,Marcelo. Non so perché hai sentito il bisogno di vedermi. Forse provi compassione per la confessione che ho fatto a Silvia quella sera.”, concludo con una vena sarcastica. Marcelo diventa scuro in viso e con la voce agitata mi zittisce: “Non lo dire mai più. La compassione la riservo per gli altri. Tu quella sera sei stata ingannata da due persone importanti della tua vita. E poi tu mi piaci. Punto.” Scendo dalla macchina e lo invito a salire nel mio appartamento . Lui rifiuta gentilmente e se ne va. Nel buio pesto della notte, mi ritrovo a letto a pensare a tante cose. A quello che mi trasmette la presenza di Marcelo, al mio futuro lavorativo con la casa editrice che vincola le mie scelte, ma soprattutto penso a Silvia ed alle nostre finte emozioni. Ma non ho la voglia di perdere la mia concentrazione. Domani dovrò riscrivere un pezzo della mia traduzione. Sono agli sgoccioli. E mi devo dare da fare. Devo rendere molto intensa la notte che Catherine ed Etienne trascorrono all’interno della miniera. E’ un pezzo molto descrittivo, pieno di emozioni sul quale devo insistere. E’ la terza interpretazione che do e spero che sia la versione finale. La notte passa in fretta. Mi alzo convinta delle scelte che devo apportare al testo ed alla mia vita. Devo cancellare una parte del mio passato per andare avanti col presente ed il futuro. Preparo un caffè e prendo un appuntamento con la mia agente e con il mio editore. Sono pronta a girare pagina ed a seguire il mio istinto. Esco verso mezzogiorno con la mia auto .Vado a prendermi un nuovo computer. Mi servono programmi più professionali. Mi affido perciò ai consigli del venditore. Tra una spiegazione e l’altra, tra una chiacchierata ed un'altra, intravvedo una giovane coppia, il ragazzo, Mirko, si avvicina e mi saluta con una battuta qualunque. “Ciao, che fai di bello ?” Saluto e do la mano alla sua ragazza. Una giovane, dall’aspetto semplice, un po’ sulle sue, forse a causa della sua gravidanza. Rispondo in modo vago e continuo la mia ricerca. Mirko , sfrontato, si avvicina nuovamente mentre la sua ragazza parla al telefono. “Ti trovo in forma smagliante. Sei un furore. Non si direbbe che la nostra rottura ti abbia danneggiata.” “Ma vai dalla tua famiglia.” ,gli dico ,indignata per le sue avances e le sue volgari occhiate. “Pezzo di merda !” ,penso nella mia testa. Sempre a rompermi le balle. Dopo aver preso il mio nuovo computer ,mi fermo alla Feltrinelli perché devo scovare un titolo di un esordiente scoperto dal colosso editoriale rappresentato da Marcelo. Guardo a lungo e intreccio lo sguardo con la mia agente. Anche lei si trova lì. Il nostro incontro è casuale e decido di invitarla a pranzo. Devo chiarire con lei delle situazioni ben precise. Accetta il mio invito e ci spostiamo con la mia macchina. Voglio portarla in una trattoria tipica dai sapori lombardi. Cominciamo a parlare del più e del meno. In modo diretto la informo della mia intenzione di interrompere la collaborazione con lei. “Cara, non mi sorprendi. Mi aspettavo una mossa del genere.”, mi risponde con una voce fredda. Poi continua: “Sei in ritardo rispetto alle previsioni della tua amica. Quando hai cominciato la tua collaborazione con noi, Silvia mi aveva messo in guardia sulla tua volubilità , poca professionalità e la tua leggerezza.” La rabbia mi accende l’anima. Quella dannata mi ha dipinto in una maniera impropria. Silvia ha sbagliato a trattarmi così male. A questo punto meglio perdere un’amica così… Ed anche un’agente di questo tipo… “Sai che ti dico, cara”, riprendo il controllo della mia voce. “tu non devi parlare così con una persona che ti ha fatto guadagnare dei bei soldini.” Mi alzo da tavola e lascio la mia agente a bocca aperta. “Devo risponderti per le rime, cara. Da domani non mi considero più una tua cliente. Buon dì”. La lascio seduta a tavola e mi allontano, ferita a morte da queste sue affermazioni. Durante i nostri anni di collaborazione non ho mai pensato che avesse questa scarsa considerazione di me. Il mondo dell’editoria mostra la sua faccia più brutta. Un mondo fatto di pettegolezzi ed invidie che colpisce e ferisce chi ci sta dentro." DA RIFLESSO DI ME BY MIHAELA CIOCODEICA foto by ANNA LANGOVA

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