
mercoledì 9 novembre 2016
E' ormai diventata un'abitudine proporvi le nuove pagine del mio racconto...Riflesso di me...
"Con la scusa di andare a prendere l’acqua, mi alzo e vado in cucina. Nel passare di fronte a
loro, sento nuovamente Silvia sbuffare una frase di troppo:
“Smettila di ondeggiare le chiappe di fronte a Marcelo. Non è un tipo alla tua portata!”
Stavolta Silvia supera il limite del buon senso. Mi giro di scatto e con una voce pungente la
zittisco:
“Non fare la stronza con me. Sono venuta perché mi serviva un’amica. Quel cretino di Mirko mi ha
lasciato per una puttanella più giovane. Volevo soltanto potermi sfogare!”
Oramai ho svuotato il sacco. Prendo un bicchiere d’acqua. Mi stempero il fuoco della bocca,
dell’anima e della delusione.
Saluto in modo laconico e butto il mazzo con le chiavi sul tavolo della cucina.
Marcelo non mi perde per un attimo di vista. Capisce la mia difficoltà e vuole portare il discorso su
altri binari.
Ma io sono stanca. Prendo la mia Vuitton ed alzo i tacchi.
Silvia non ha l’intenzione di fermarmi. Sono sicura che neanch’io mi sarei trattenuta un solo attimo
in più in quella casa.
Arrivo alla macchina. Salgo ma mi rendo conto che nel mazzetto delle chiavi buttato sul tavolo ho
inserito anche le chiavi di casa mia. Non voglio tornare indietro per prendermi le mie chiavi. Sono
proprio una frana patentata!
Questo atteggiamento Silvia non l’ha mai messo in mostra in maniera così ovvia. E a dire il vero
mi indispone la sua poca considerazione di me.
Stasera ha proprio superato tutto.
Nel passato ha mantenuto una forma di protezione nei miei confronti, ma alla luce dei suoi
commenti, capisco che la sua protezione è solo una sorta d’invidia.
Metto in moto.
Più mi allontano dalla casa di Silvia, più mi rendo conto che mi sto allontanando anche dalla mia
amica. Prendo un brutto colpo, non mi aspettavo un comportamento così sleale.
Forse ha dei conti in sospeso con me, mi dico, mentre accendo la radio.
Sta passando un brano eccellente dei Coldplay. Dopo tre minuti ascolto un altro brano adatto al
mio mood, uno struggente “Hotel California” degli Eagles.
Spengo, ho le lacrime agli occhi. Capisco che anche Silvia mi ha abbandonata.
Forse si porta dietro una forma di frustrazione che non riesce ad allontanare. Mi ricordo
perfettamente che nella sua vita non ha mai dato spazio alla presenza di un uomo. Ed ogni volta
che ho provato a spingerla verso una conoscenza maschile mi ha preso in giro. Gli uomini non
facevano per lei. O a questo punto, lei non fa per gli uomini...
E sempre adesso mi ricordo delle sue battute sulle mie frequentazioni. Non vorrei che fosse un po’
invidiosa .
Finisco di svoltare a sinistra e finalmente mi trovo di fronte alla mia palazzina. Mi viene un po’
difficile riconoscere che ho sbagliato di grosso nel mio approccio con Mirko e con Silvia. Mi sono
lasciata condizionare dalle loro volontà. Silvia mi ha voluto mettere sempre in ombra, Mirko ha
voluto approfittarsi dei miei soldi.
Alla fine, il mio tornaconto è negativo.
Sono qui nella macchina, senza le chiavi per poter aprire la porta di casa. Guardo meglio nella
borsa, ma non trovo niente.
Cerco di rintracciare il mio ex. Gli devo chiedere le mie chiavi di scorta. Con una voce fredda
provo a parlare in maniera distaccata.
“Ascolta, Mirko, ho bisogno delle chiavi di casa mia.”
“Te le porterò domani. Magari te le metto nella casella della posta.”
“No, Mirko. Sono bloccata fuori dal portone, nella macchina. Ho perso le mie chiavi. Me li avvicini
e poi te ne vai.”
“Porca troia!” ,lo sento andare ad una imprecazione.” Devo uscire adesso?”
“Mirko lo devi fare. Me lo devi!”
Attacco subito.
Sento il freddo penetrarmi nelle ossa. Sto un po’ giù e vedere nuovamente la faccia di quel ragazzo
mi dà sui nervi."
DA RIFLESSO DI ME
BY MIHAELA CIOCODEICA
FOTO BY JOHN KOVACICH

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