
venerdì 11 novembre 2016
Comincia il secondo capitolo del mio racconto inedito RIFLESSO DI ME.
"E’ passato un mese dall’ultima volta che ho visto Silvia. Mi sono immersa nel mio lavoro e non ho
più badato a coltivare i miei rapporti, i miei rancori. Mi sono assentata mentalmente da altri
impegni per poter sprofondare nella mia creatività.
E’ strano questo conflitto irrisolto con me stessa.
Per poter lavorare al massimo delle mie capacità artistiche, mi chiudo a guscio e trasudo. Il
processo di traduzione in sé non è un lavoro stressante. Ma con la traduzione letteraria si deve
trovare uno stile unico, inconfondibile. Voglio che i lettori riconoscessero la mia impronta e che
gli specialisti dicessero:” Ecco. Questa è la traduzione che preferisco.”
Sempre durante questo mese, Mirko ha continuato a tempestarmi di messaggi ai quali ovviamente
non ho risposto. Lui pensava che ci saremmo potuti incontrare occasionalmente ad un’ aperitivo per
avere uno scambio di battute. Ma più che scambiarci le battute, lui avrebbe voluto sbattermi.
Perciò neanche l’ho calcolato. Gli ho mandato un laconico messaggio di auguri per la sua futura
vita. Di sicuro, il ragazzino avrà sperperato i suoi soldini e pensava di rimediare a questo suo
bisogno.
Sempre per vie traverse sono venuta a sapere che Silvia è andata in Francia per sistemare le sue
faccende.
A me ed alla mia amica non ci è mai capitato di stare in silenzio, senza sentirci per così tanto
tempo. Di sicuro alla base del nostro improvviso allontanamento ci sono dei contrasti molto forti.
Sono venuti in superficie a poco a poco, ma purtroppo hanno creato una voragine profonda fra di
noi.
Con Silvia mi sono sempre sentita manipolata ma ho sempre pensato che lo faceva per il mio
bene.
Mi ricordo che già al liceo mi plagiava, ma il mio rapporto con lei era in crescita. La vedevo come
una ragazza dai modi diretti che aveva preso a cuore la mia sensibilità. Grazie alle sue battutine sul
mio fisico avevo cominciato a dimagrire, a dare importanza all’apparenza, ad usare reggiseni
imbottiti, a truccarmi più del dovuto ed a girarmi quando sentivo gli apprezzamenti dei ragazzi.
Più lei mi incitava a non dare peso alle occhiate dei compagni, più spingevo il davanzale in
avanti per attirare l’attenzione. Ma come dicevo prima, tutta questa aggressività non mi faceva
male purché rimaneva fra di noi. Ma darmi della “poco di buono” di fronte ad uno sconosciuto
come Marcelo non mi è andata giù.
Perciò da quella sera mi sono resa conto di avere perso due pilastri che pensavo fossero
fondamentali per la mia vita.
Ho avuto difficoltà nei primi giorni dopo la rottura, ma mettendomi subito al lavoro, ho ignorato
le conseguenze. Trovare un equilibrio anche precario, mi dà quella forza per affrontare meglio il
tutto.
Nei giorni scorsi è venuta a farmi visita la mia agente. La sua agenzia letteraria è molto famosa sia
sul mercato italiano che all’estero. Sapendo che mi sono messa a tradurre il romanzo di uno
scrittore senza che mi venisse commissionata tale traduzione, l’ha mandata su tutte le furie.
Ha cominciato a urlare che il mio lavoro le impedisce di svolgere un’attività in linea con le clausole
contrattuali stipulate. Anche se di stipulato non c’era niente. Mi ha minacciato di portarmi in
tribunale per non avere ottemperato agli impegni da lei presi.
Anch’io ho alzato il tono della voce, minacciandola di cambiarla , mettendo in risalto che il mio
rapporto con lei non era siglato. La nostra era solo una collaborazione saltuaria.
Avendo chiarito gli aspetti della mia non sudditanza, l’agente se n’è andata con la coda fra le
gambe. Pretendere senza che un vincolo ci unisca, mi è sembrata una cosa fuori dal mondo.
Nei momenti di pausa, quando praticamente mi dedico a me stessa, vado in piscina e faccio tante
vasche per dar sfogo alla mia stanchezza e delusione.
Non sono riuscita ad andare più di tre volte in questo intervallo di tempo. Ma l’altro ieri quando
sono uscita dalla vasca ho incontrato Marcelo, il direttore editoriale che cambia voli ed aeroporti
ogni settimana . Fa il giro delle capitali europee e quando è a Milano per più giorni, va in piscina.
Pare che anche lui si dedichi allo sport nei suoi momenti liberi."
Da RIFLESSO DI ME
BY MIHAELA CIOCODEICA

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